A Lugano fa tappa “L’inafferrabile senso della vita” per un momento di cultura d’impresa

4. copertina Vismara


Superata la grande città svizzera si costeggia un fiume e percorrendo una strada larga e scoscesa si arriva ad un grande capannone in mezzo alle montagne.

Nel capannone enorme troneggiano altrettanto enormi mezzi di trasporto: macchinari affascinanti, trasporti speciali, piattaforme che si alzano a decine di metri da terra. Al centro del capannone c’è un palcoscenico e i fari che lo illuminano sono montati proprio sulle piattaforme dei mezzi pesanti.

Davanti si stagliano in fila sedie trasparenti e una lunga tavolata bianca pronta per essere imbandita.

LaCamillo Vismara SA” è una storica azienda ticinese, un’impresa di sviluppo e valore per tutto il territorio, e stasera ospita la presentazione di un libro.

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Cosa particolare, atipica, potremmo dire, ma incredibilmente bella e necessaria: un’azienda che ospita cultura, che fa cultura, dove il lavoro delle mani e della tecnica incontrano l’arte e il pensiero.

Massimo Folador e Paolo Vismara sono amici da tempo e condividono la passione per il bello e per il bene, vissuto nelle trame della vita lavorativa: così è stato quasi spontaneo organizzare la presentazione dell’ultimo romanzo di Massimo Folador “L’inafferrabile senso della vita” proprio nella sede aziendale.

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Sul palco le parole dell’autore hanno preso corpo e voce nell’interpretazione dell’attrice Adriana Bagnoli con l’accompagnamento dal vivo del chitarrista Andrea Motta.

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Il reading musicale si concentra sui brani più rappresentativi del testo, sui dialoghi emozionanti e drammatici, sugli snodi delle vite dei protagonisti che raccontano una vicenda precisa ma che rilanciano gli spettatori su temi universali e attuali. Al centro del libro infatti sta il tema della responsabilità di fronte a scelte importanti, il senso etico profondo che ognuno può scoprire tanto nell’esperienza personale quanto in quella lavorativa.

Folador racconta la storia di don Erasmo, parroco di un piccolo paese nel pieno di un’Italia fascista e contraddittoria, che parla a noi con parole semplici ed essenziali accompagnandoci di fronte alla domanda più stringente: a cosa sono chiamato? Come rispondere? Qual è la mia vocazione?

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In quel grande spazio la voce di Adriana Bagnoli rimbomba e la musica accoglie il silenzio commosso dei partecipanti: lì, tra le gru e i camion, un momento di tenerezza inonda di bellezza la sala fatta di studenti, clienti, amici, fornitori, dipendenti dell’azienda.

La chiacchierata tra l’autore e gli spettatori non può che concludersi alla tavola imbandita con un brindisi all’impresa di fare bene insieme.

 

L’inafferrabile senso della vita di Massimo Folador, Il pozzo di Giacobbe

Per info e presentazioni: info@askesis.eu